Facciamolo alla rovescia

Abbiamo conosciuto governi di centro sinistra, abbiamo visto all’opera il centro destra di Alemanno, stiamo subendo il governo dei cinque stelle, abbiamo conosciuto anni di promesse tradite

Anno dopo anno abbiamo visto scorrere il tempo della decadenza per la nostra città e di peggioramento verticale della qualità della vita della classe lavoratrice della città

Una decadenza che non riguarda tutte e tutti, ma riguarda – appunto –  le donne sfruttate nel loro lavoro di produzione e riproduzione, i precari licenziati impunemente con la giustificazione della crisi pandemica, l’impoverimento dei lavoratori e delle lavoratrici, una decadenza che riguarda chi rivendica una casa dignitosa dove vivere e il diritto ad un trasporto pubblico utile a chi abita le periferie di questa città.

Ma questa è anche una città delle mille ricchezze umane, espressa – ad esempio – nei centri antiviolenza autogestiti, nella solidarietà mostrata durante la pandemia, nelle lotte in difesa degli spazi sottratti all’abbandono e alla speculazione, nelle battaglie antirazziste, nelle decine di vertenze in difesa dei territori e contro la speculazione. Un mutualismo e un conflitto di classe, troppo spesso in difesa e frammentato. E’ un pezzo importante di società in questa città che adesso ha necessità di riscatto.

Intendiamo agire per mettere al servizio delle cittadine e dei cittadini le ricchezze culturali e ambientali di questa città, vogliamo fare di questa città un polo di attrazione della ricerca a servizio della gente e di un turismo della conoscenza svincolato dalle logiche del profitto e del consumo. Vogliamo costruire una città della cura e della solidarietà. Vogliamo costruire una città che ponga al centro l’ambiente e la qualità della vita.

Intendiamo agire dalla parte di chi vive lo sfruttamento, di chi vive l’emarginazione, di chi vive l’assenza di opportunità.

Intendiamo agire per rompere il ricatto dell’eterno impossibile, quel ricatto del debito di questa città verso le banche, le stesse che vedono in Draghi, sostenuto da Lega, Partito Democratico e Cinque Stelle, il salvatore della patria.

Intendiamo agire per costruire una frattura, un prima e un dopo, e vogliamo farlo alla rovescia, costruendo, sulle risposte ai bisogni inascoltati di questa città, un programma e una proposta elettorale partecipata, antagonista a quella del PD, dei Cinque Stelle e del centro destra.

Per fare tutto questo abbiamo prima di tutto messo in discussione noi stessi, la nostra frammentazione, i nostri errori.

Per partecipare alle prossime elezioni al comune di Roma abbiamo iniziato un lavoro comune, che sarà complesso, articolato e non scontato, che necessita di ogni sforzo possibile e impossibile per costruire una idea di città che vogliamo condivisa, popolare e contaminata dalle culture dell’alternatività, con idee e proposte che nascano dal basso, dai luoghi del conflitto e della resistenza, dalle mille energie disperse che pure in questa città continuano ad esprimersi e lavorare sul piano sociale e politico

Vogliamo – dunque – farlo insieme e vogliamo farlo attraverso assemblee pubbliche, con incontri nei territori e praticando collettivamente il conflitto, con un percorso coinvolgente ed aggregante.

Una sfida difficile ma entusiasmante, che deve essere animata dall’ambizione di introdurre nel dibattito cittadino la necessità e la possibilità dell’alternativa. Per farlo serve il contributo ed il sostegno di chi in questi anni ha lottato e di chi ha iniziato a farlo ora.

Il tempo è ora, noi abbiamo iniziato.

Partito della Rifondazione Comunista – Potere al Popolo – Sinistra Anticapitalista – Coalizione del conflitto – Partito del Sud

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