L’episodio avvenuto a Campiglia Marittima non è isolato e non è un caso.

Penso invece che nel nostro paese il problema del razzismo e dell’antisemitismo è da prendere e affrontare con ben altri strumenti ad iniziare dalla scuola.

Due ragazze di 15 anni aggrediscono un bambino di 12 anni in quanto di religione ebraica. Episodi così violenti fanno oramai parte delle cronache dei nostri giorni e da caso diventano normalità e questa “normalità” dobbiamo fermarla.

La Giornata della Memoria non dovrebbe e non deve essere la solita ricorrenza fatta di articoli cerimonie e simili, la giornata della Memoria deve essere la nostra quotidianità.

Foto filmati di questi giorni ci fanno vedere cosa accadeva nei campi di concentramento di sterminio, milioni di morti, ebrei zingari avversari politici, ma non si riesce o non si vuole trasformare tutto questo in una pratica quotidiana che cancelli una volta per tutte queste aberrazioni, nazismo – razzismo – fascismo. Anzi abbiamo visto una recrudescenza sempre più violenta senza che politica e Stato prendessero provvedimenti seri ed efficaci: quello che si riesce a fare è scrivere le solite frasi che oramai hanno perso ogni significato alla luce dell’episodio di Campiglia Marittima.

Si deve riuscire ad elaborare un pensiero di cambiamento della società riportando al centro di tutto la dignità della persona, del suo diritto a vivere, sforzandosi di creare le condizioni di quel cambiamento che può essere almeno pensato, uscendo da stereotipi culturali che fanno solo danni e sono totalmente inutili.

La sinistra le sue forze e le sue capacità deve mettere in cantiere un grande progetto di cambiamento della società. Concludo citando un post apparso sulla pagina facebook del comune di Campiglia Marittima che sinteticamente descrive un degrado che va fermato.

D.B. E gli amici del ragazzo? Dove erano i cosiddetti “amici”? Anche se fossero stati paralizzati dalla paura, hanno sempre il cellulare in mano, chiamare qualcuno in aiuto? Ad esempio un proprio genitore? Così difficile difendere il proprio amico anche a costo di prendere uno schiaffo? Che tristezza….

Ecco perché bisogna iniziare dalla scuola.

Foto dal sito perlapace.it

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