Il vile attacco di ieri mattina, dei fascisti di d Forza Nuova alla sede nazionale della CGIL a Roma, che tenta di coprirsi dietro il movimento contro il green-pass, è il palese tentativo di ridare fiato a una strategia della tensione che in Italia ha un tetro passato fatto di stragi attentati e aggressioni.

Se poi vogliamo tornare più indietro nel tempo ricordiamo che il ventennio fascista ebbe ai suoi albori, come primo atto delle violenze che ne seguirono, le aggressioni alle camere del lavoro. Il fascismo ha sempre colpito in prima battuta i lavoratori, le loro organizzazioni sindacali, i loro rappresentanti politici.

A guidare le violenze, ieri mattina, oltre Castellino leader di Forza Nuova, per il quale era stato disposto il Daspo per 5 anni il 13 settembre, col divieto di partecipare alle manifestazioni pubbliche, c’era il fascista Fiore più volte accostato al servizio segreto britannico M16, per lunghi anni rifugiato a Londra perché condannato in Italia, e mai estradato dal Regno Unito. la Commissione europea d’inchiesta su razzismo e xenofobia del 1991 parlò di una sua affiliazione all’MI6 (l’intelligence britannica) fin dai primi anni ’80. In Gran Bretagna Fiore costruirà un suo impero economico: società turistiche, ristoranti, negozi e soprattutto proprietà immobiliari. In totale i fatturati sono da milioni di euro. Nel 1999 quando i reati per cui è stato condannato nel nostro paese, cadono in prescrizione torna in Italia come un facoltoso uomo d’affari e come padre fondatore del movimento fascista Forza Nuova.

Ora visto che i nomi sono ben noti ci dobbiamo attendere una seria risposta delle istituzioni, in merito ad alcune questioni:

  1. Chi aveva la responsabilità della sicurezza durante il percorso della manifestazione e come è stato possibile che si sia lasciato che elementi ben noti (le frange più violente del neo-fascismo) e addirittura sanciti da pochi giorni col Daspo per le manifestazioni pubbliche arrivassero tranquillamente armati di bastoni sotto la sede della Cgil. Serve un’indagine seria che accerti responsabilità ed eventuali omissioni e punisca gli eventuali responsabili.
  2. Ministro Lamorgese, non abbiamo avuto la possibilità di rilevare un suo efficace intervento quando gli operai sono stati picchiati e minacciati all’interno di fabbriche da guardie private assoldate dalla proprietà, sotto gli occhi di reparti di polizia che si à guardata bene dall’intervenire, operai che avevano scioperato o protestato per difendere il loro posto di lavoro. Né quando in diverse occasioni, con sorprendente eccesso di zelo e solerzia, sono stati caricati operai che si limitavano a protestare sempre per difendere il posto di lavoro (potremmo citare molti episodi in questo ultimo periodo soprattutto nel bolognese: alla Granarolo, e poi Carvist, Cogefrin, Esselunga ecc,). Anche in questo caso da parte sua non c’è stata nessuna significativa iniziativa per accertare se fosse stato proprio necessario il ricorso all’uso della forza. Ora ci troviamo a reclamare con forza interventi decisi delle forze di polizia per reprimere questi nuovi tentativi che sotto la spinta di elementi fascisti cercano di ripristinare un clima d’intimidazione e di violenza.
  3. Al Presidente del Consiglio Draghi chiediamo oltre le parole di circostanza, una presa di posizione chiara, perché sull’operato del governo, e degli organi preposti alla sicurezza sono evidenti due cose: la gravissima sottovalutazione della capacità eversiva di Forza Nuova e di tutte le sigle che si richiamano alla ideologia fascista e l’assoluta mancanza di una attività di prevenzione e di intelligence. Ora urgono in brevissimo tempo interventi del governo decisi che colpiscano gli elementi violenti e che sciolgano, così come previsto dalla costituzione, quei movimenti, che si rifanno all’ideologia fascista.
  4. Al Presidente della Repubblica Mattarella vogliamo ricordare che l’anti-fascismo è punto fermo e fondamentale della nostra Costituzione, il garante del rispetto della cui applicazione è il Presidente della Repubblica Italiana. Da lui ci attendiamo una ferma e tempestiva presa di posizione.

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